Capita a molte persone di fare i conti con questo disturbo, ancor di più in questo periodo di pandemia dove le persone si sono ritrovate in modo inaspettato a dover affrontare un virus che ha sconvolto il pianeta. L’obbligo di stare tra le mura domestiche, l’isolamento sociale e il tornare a vivere la propria vita in modo diverso da quella precedente ha notevolmente aumentato l’incidenza di questi disturbi. L’ansia, in realtà, nasce da un’emozione naturale con una precisa funzione protettiva per l’attesa di qualcosa di indefinito, spiacevole e minaccioso che prepara il soggetto all’azione, motivandolo all’interazione con il mondo che lo circonda e permettendogli di impegnarsi nei compiti che svolge ogni giorno. L’ansia si trasforma in un disturbo emotivo spiacevole, quando lo stato di allarme e la paura sono esagerati rispetto ai pericoli reali o a quelli immaginari, provocando disadattamento e perdita di controllo. Il disturbo rende la persona incapace di controllare le proprie emozioni e affrontare anche le situazioni più semplici. Spesso, a livello emotivo, si manifesta con apprensione, insicurezza, preoccupazione eccessiva, difficoltà di concentrazione, confusione mentale, irritabilità. A livello somatico con l’aumento del battito cardiaco, sudorazione, spasmi muscolari, tremori, vertigini e, nei casi più gravi, con reazioni di fuga, immobilizzazione, sensazione di soffocamento, costrizione toracica, sbandamento e svenimento.
Il Disturbo d’Ansia Generalizzata si mostra con una eccessiva ansia e preoccupazione persistente, difficilmente controllabile, per eventi ed attività della vita quotidiana. La preoccupazione spesso concerne piccole cose, ma, nonostante ciò, l’individuo tende ad angosciarsi in modo esagerato. In questo clima apprensivo il soggetto può sviluppare irrequietezza, stanchezza, difficoltà di concentrazione, tensione muscolare, incapacità a rilassarsi, irritabilità, disturbi del sonno e sintomi fisici (nausea, mal di stomaco, sudorazione, palpitazioni, rossore, tachicardia), sintomatologia causata dallo stato di continua agitazione che la persona vive.
Il Disturbo Post-traumatico da Stress si verifica in seguito ad un evento stressante e traumatico molto forte che la persona ha vissuto direttamente, o a cui ha assistito, e che ha implicato morte o gravi lesioni o minacce all’integrità fisica propria o di altri individui (ad esempio crimini, gravi incidenti, disastro naturale…). E’ caratterizzato dalla ripetuta esperienza di rivivere l’evento, attraverso incubi notturni, che disturbano il sonno, oppure per mezzo di ricordi vividi ed improvvisi vissuti come invasivi. L’individuo vive in un costante clima di tensione e ansia che lo induce a rimanere in uno stato continuo di allarme e ipervigilanza con ipersensibilità verso le stimolazioni ambientali. La persona sente così un senso di impotenza e forte paura. Il soggetto mette in atto l’evitamento dagli stimoli associati alla situazione traumatica tende ad evitare pensieri, immagini, persone, attività che riguardano l’evento. Questo può indurre un’attenuazione della reattività a causa del diminuito interesse per gli altri e di un maggior senso di estraneità. In questo difficile momento storico a causa del Covid, il riprendere ad uscire dopo un isolamento di mesi forzato e il relazionarsi con gli altri possono causare ansia in molti individui. In molti casi, le persone sentono la loro casa come un luogo sicuro, protetto, da cui non allontanarsi, per questo presentano una sintomatologia ansiosa e manifestano grandi difficoltà a riprendere la loro vita e le relazioni sociali.
e ritieni che l’ansia che provi limiti la tua qualità di vita, valuta la possibilità di analizzare il disturbo e le sue origini, curandolo senza evitare le situazioni che lo generano, ma affrontandole con l’aiuto di un percorso di psicoterapia. Spesso è fondamentale, nella sua gestione, anche l’esercizio fisico e l’alimentazione.
E’ possibile contattare le Dottoresse del Centro Psicologia Insieme al 331/6575058. Il Centro propone piani terapeutici personalizzati volti alla risoluzione della sintomatologia.
Poiché i sentimenti associati agli stati più profondi della solitudine sono per molte persone difficili da esprimere a parole, può essere d’aiuto l’utilizzo di canali alternativi come la pittura, la scultura, la danza … per comunicare questi vissuti.
Quando l’individuo avverte che la solitudine lo fa sentire bloccato e genera in lui un marcato disagio che influenza negativamente la sua condizione di vita, è importante che rifletta sulla possibilità di chiedere aiuto. Gli specialisti del Centro Psicologia Insieme sono a disposizione per aiutarlo a comprendere i suoi bisogni più profondi e ad entrare in contatto con le sue emozioni dolorose, così da reagire in maniera funzionale a tale condizione di sofferenza. Se pensiamo al lavoro terapeutico, è importante considerare come il sentirsi soli, in forme e maniere differenti, è una dimensione importante nella relazione terapeutica che coinvolge sia il paziente che lo psicoterapeuta.
Dott.ssa Valentina Calzi