Insieme alla gioia e al dolore, la rabbia è una tra le emozioni più precoci. Si tratta di uno stato che tutti noi conosciamo e abbiamo provato, ma che da molte persone viene considerato un sentimento disdicevole e socialmente inaccettabile. Proprio questo è uno dei motivi che spinge maggiormente gli individui ad inibire la propria rabbia. In realtà, questo sentimento è innato e primordiale e trae origine dall’istinto di difesa segnalandoci che c’è qualche cosa in noi che non va.
La rabbia fa parte della triade dell'ostilità, insieme al disgusto e al disprezzo, e ne rappresenta il fulcro e l'emozione di base. Tali sentimenti si presentano spesso in combinazione e, pur avendo origini, vissuti e conseguenze diverse, risulta difficile identificare l'emozione che predomina sulle altre.
Secondo la maggior parte delle teorie psicologiche la rabbia deriva da esperienze di frustrazione dei tentativi di raggiungere un obiettivo, da azioni ostili o situazioni disturbanti. Solo in casi estremi la rabbia si esprime in forma fisica, mentre nella maggior parte delle situazioni l’espressione della rabbia viene mediata a livello socio-culturale ed espressa a livello principalmente verbale.
Si tende prevalentemente ad indirizzare la propria ira contro le persone alle quali si tiene maggiormente, sia perché le nostre aspettative nei loro confronti sono molto elevate, a tal punto da generare inevitabilmente una nostra disattesa, sia perché inconsapevolmente sappiamo che poichè queste persone ci vogliono bene, non si vendicheranno. Più raramente ci arrabbiamo sia con le persone che odiamo, perché tendiamo ad evitarle, sia con gli estranei, perché li frequentiamo poco e abbiamo quindi poche occasioni possibili di scontro.
Nonostante siano estremamente forti le pressioni contro la manifestazione della rabbia, essa è caratterizzata da una tipica espressione facciale, ben riconoscibile in tutte le culture studiate. Le modificazioni sintomatiche del viso che meglio esprimono l'emozione della rabbia sono: l'aggrottare violento della fronte e delle sopracciglia e lo scoprire e digrignare i denti.
Le sensazioni soggettive più frequenti possono essere: la paura di perdere il controllo, l'irrigidimento della muscolatura, l'irrequietezza ed il calore. La voce si fa più intensa, il tono sibilante, stridulo e minaccioso. L'organismo si prepara all'azione, all'attacco e all'aggressione. Le variazioni psicofisiologiche sono quelle tipiche di una forte attivazione del sistema nervoso autonomo simpatico, ossia: accelerazione del battito cardiaco, aumento della pressione arteriosa e dell'irrorazione dei vasi sanguigni periferici, aumento della tensione muscolare e della sudorazione. Gli studi sugli effetti dell'inibizione delle manifestazioni aggressive sembrano indicare che chi non esprime in alcun modo i propri sentimenti di rabbia tende a viverli per un tempo più lungo.
Uno degli aspetti più importanti da comprendere sulla rabbia e che, anche se viene spesso considerata un’emozione negativa e da evitare, in realtà diviene negativa, e soprattutto distruttiva, quando non viene riconosciuta ed espressa al momento in cui emerge, ma viene repressa così da generare conseguenze negative non solo per se stessi, ma anche per gli altri.
La rabbia repressa si ritorce contro noi stessi con attacchi depressivi e alimenta un sentimento di inferiorità; inoltre, quando la mente non riesce più a gestire i conflitti, il corpo ne soffre. Numerose affezioni psicosomatiche come mal di schiena, ulcere, psoriasi possono essere legate al soffocamento della collera. E’ fondamentale dunque, per la nostra salute psico-fisica, imparare ad esprimere la collera in maniera costruttiva ed appropriata.
Lo psicoterapeuta americano Thomas Gordon ha elaborato il sistema dei cosiddetti “messaggi-io”, che si basa sul principio di parlare di sé in questo modo: definendo con precisione ciò che ci ha disturbato (quando tu…), raccontando le nostre emozioni (mi sento….), condividendo le nostre aspettative (perché io…), esprimendo i nostri bisogni attuali e le motivazioni (e io ti chiedo di.. in modo da..). Il beneficio di esprimere la collera va oltre il sollievo di togliersi un peso, significa ridefinire le relazioni con se stessi e con gli altri. Un percorso psicoterapeutico può permettere di lavorare proprio su questi aspetti. Valuta la possibilità di contattare il Centro Psicologia Insieme al 331/6575058 se ritieni che possa essere importate per te.
Dott.ssa Alessandra Gatti