Oggi è sempre più frequente incontrare negli studi di psicoterapia persone che hanno difficoltà di relazione con il proprio partner. Tra queste, molte vivono rapporti di Dipendenza Affettiva.
Tutte le relazioni sono, in realtà, caratterizzate da una quota di sana dipendenza che è funzionale nei diversi rapporti interpersonali. In particolare, nelle prime fasi di innamoramento, un certo grado di dipendenza dal partner è parte integrante della relazione stessa, in cui si vivono sentimenti di simbiosi, euforia, intimità e idealizzazione. Tale bisogno di dipendenza viene meno con lo stabilizzarsi del rapporto che favorisce, in una sana relazione, la percezione di una sempre maggiore autonomia dal partner.
La Dipendenza Affettiva è una delle nuove forme di dipendenza comportamentale, anche chiamate “New Addiction”, in cui la dipendenza non è legata ad una sostanza chimica o ad un oggetto, ma ad una persona esterna, con la quale si stabilisce una dinamica psicopatologica di esclusività del legame.
In particolare, la Dipendenza Affettiva è una condizione patologica in cui la relazione di coppia viene vissuta come necessaria, indispensabile ed unica per l’esistenza del soggetto. L’altro assume un livello d’importanza tale che l’individuo non riesce più ad ascoltare i propri bisogni, fino ad arrivare ad un completo annullamento di sé stesso.
I sintomi della Dipendenza Affettiva possono essere:
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- piacere derivante dalla relazione di dipendenza;
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- tolleranza, ossia bisogno costante di aumentare il tempo trascorso con il partner, annullando il tempo da investire in attività proprie o in contatti con altri;
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- astinenza, ovvero comparsa di emozioni negative, come ansia, panico, depressione… quando il partner è emotivamente o fisicamente distante;
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- perdita di controllo, ossia incapacità di mantenere lucidità nelle situazioni, che si alterna a momenti in cui la persona si rende conto della dipendenza e prova rimorso e vergogna.
All’origine di tale dipendenza sembra esserci una difficoltà, nel corso dell’infanzia, a sviluppare una struttura psichica adeguata, a causa di esperienze affettive negative con i caregivers, che portano il soggetto a sopravvalutare in maniera irrealistica l’altro, perdendo contatto con la realtà. L’individuo sviluppa nell’infanzia un legame di attaccamento insicuro – ambivalente, in cui le figure di riferimento sono presenti in maniera intermittente e favoriscono un’inversione di ruolo tra bambino adultizzato e genitore – bambino. Il processo di separazione nell’infanzia è difficile e la persona sente il bisogno di compensare il senso di vuoto che ne deriva attraverso la dipendenza dall’altro. Da adulti imparano che, per ricevere amore dall’altro, è necessario controllarlo in maniera ossessiva e stabilire un rapporto simbiotico in cui, però, è prevalente la paura di essere abbandonati.
L’ associazione americana Dipendenti affettivi anonimi, ha delineato alcuni profili tipici:
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- Dipendente affettivo ossessivo: non riesce a distaccarsi dalla relazione anche se il partner non è emotivamente o sessualmente disponibile, svalutante, egoista … e a sua volta può dipendere da qualcos’altro come alcool, droghe, gioco d’azzardo;
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- Dipendente affettivo codipendente: spesso ha scarsa autostima e cerca in tutti i modi di “prendersi cura del partner”, anche accettandone gli abusi, nella speranza di esserne un giorno ricambiato;
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- Dipendente dalla relazione: non è innamorato del partner, ma non riesce a lasciarlo. Sono infelici, ma in loro è più fore la paura di rimanere soli;
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- Dipendente affettivo narcisista: usa la seduzione e la dominazione per controllare il partner. Al contrario del codipendente che accetta la sofferenza, il narcisista non permette che nulla interferisca con il proprio benessere e arriva ad essere violento quando sente la minaccia di essere abbandonato;
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- Dipendente affettivo ambivalente: soffre di un disturbo evitante di personalità per il quale ricerca l’amore, ma teme l’intimità. Per questo, può ricercare l’amore di persone non disponibili o interrompere la relazione quando diventa più intima;
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- Seduttore rifiutante: alterna momenti di disponibilità e ricerca del partner a momenti di rifiuto, quando si sente insicuro;
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- Dipendente romantico: instaura relazioni multiple e di breve durata, che sono caratterizzate da legami in cui il soggetto è coinvolto emotivamente.
In un percorso di psicoterapia è possibile riflettere sull’origine personale, legata alla storia e alle esperienze vissute dal soggetto, che ha portato a questa problematica e affrontare le difficoltà che si incontrano nel rapporto con gli altri, partendo da una presa di consapevolezza delle diverse dinamiche patologiche che si instaurano con il partner. Gli esperti del Centro Psicologia Insieme sono a tua disposizione. Puoi contattarli al 331/6575058.
Dott.ssa Alessandra Gatti