Ogni persona convive nel corso della sua vita con paure dalle forme ed origini diverse. Queste paure possono riguardare qualcosa che sta succedendo nel “qui ed ora” o quello che potrebbe accadere in un futuro. Studi hanno mostrato come solo grazie alla paura è possibile affrontare in modo adeguato il pericolo. La paura è la complessa e sofisticata reazione del nostro organismo ai pericoli, a quegli elementi che minacciano la nostra integrità fisica e psicologica. Essa ci permette di valutarne le conseguenze e di provare ad evitarle, circoscriverle e, in alcuni casi, a dominarle.
L’evoluzione ha predisposto il sistema nervoso umano in modo tale che una forte paura abbia la precedenza su qualsiasi altra cosa nella mente e nel corpo; l’apparato digerente, quello riproduttivo e gli apparati secondari si bloccano immediatamente e il cervello prepara il corpo ad affrontare sia un eventuale lotta, che una possibile fuga. Questa emozione, dotata di una forza straordinaria, è in grado di influire e modificare il nostro equilibrio psicofisico, acuendo le nostre capacità di reazione.
I diversi componenti della famiglia della paura possono essere ordinati in funzione di due dimensioni:
– intensità emotiva, va dalla generica preoccupazione al terrore;
– controllo cognitivo della minaccia, ossia delle possibilità del soggetto di conoscere e prevedere il pericolo.
Le paure possono essere distinte tra:
▪ Terrore: è prevedibile ed è provocato dall’inevitabilità del dolore relativo ad una determinata minaccia.
▪ Panico: è una reazione non è prevedibile, insorge all’improvviso.
▪ Orrore: è una reazione emotiva a qualcosa che non solo rappresenta un pericolo, ma ha in sé anche qualcosa di repellente, crudele o di macabro. La paura in questo caso si accompagna al disgusto.
▪ Preoccupazione: è controllabile e funziona come una vera e propria motivazione all’azione.
▪ Inquietudine: ha origine dal sospetto nei confronti di qualcosa che intuiamo possa minacciarci, ma che non siamo in grado di individuare. L’inquietudine è un preallarme.
Il grado di parentela tra ansia e paura è strettissimo, eppure questi due stati emotivi rispondono a sistemi differenti. Una prima distinzione riguarda la causa: mentre la paura è generalmente provocata da stimoli esterni, reali o meno, l’ansia è determinata da processi cognitivi interni. Entrambe producono la medesima reazione.
Nell’uomo la paura, oltre al suo compito tradizionale di prevedere ed evitare il dolore fisico, ha anche il compito di evitare il dolore mentale.
L’ansia e la paura sono reazioni sane, utili in situazioni dannose o potenzialmente pericolose. In alcuni casi però si assiste ad una degenerazione del sistema della paura, per cui le reazioni di paura ed ansia diventano così frequenti da paralizzare la vita quotidiana e da ostacolare una vita normale, generando disagio e sofferenza.
Il termine fobia deriva dal greco “phobos”, che significa panico, fuga. E’ la paura di uno stimolo o di una situazione specifica, sproporzionata ed eccessiva rispetto alla minaccia che rappresenta.
Generalmente il fobico prevede in modo accurato tutte le situazioni che lo possono mettere in ansia e le evita, fino al punto da imporre alla sua vita forti limitazioni.
Gli attacchi di panico sono episodi acuti e drammatici di ansia. A differenza della fobia, un attacco di panico non è ricollegabile ad uno stimolo preciso.
In presenza di queste problematiche, è fondamentale chiedere aiuto ad un esperto. Contattando il Centro Psicologia Insieme (331/6575058) è possibile intraprendere un percorso di psicoterapia volto alla comprensione dell’origine del problema e alla sua risoluzione.
Dott.ssa Valentina Calzi