La sessualità è una delle sfere più personali e private della vita di un individuo e, forse per questo motivo, la maggior parte delle persone che in qualche periodo della loro esistenza incontrano delle difficoltà in questo ambito, tendono a non parlarne neanche con un professionista, rischiando così di amplificare e cronicizzare le stesse difficoltà. Queste disfunzioni possono essere così gravi che, oltre ad inibire la soddisfazione sessuale, frenano la tenerezza tra i partner, mettendo in crisi i rapporti affettivi e familiari.
Spesso nella coppia emergono lotte di potere quando uno dei coniugi è poco differenziato dall’altro e, a volte, litigare serve per trovare la giusta distanza, mentre nella persona che ha paura della separazione e non accetta la differenziazione, crea dei conflitti. In alcuni casi l’individuo può aver timore di cadere nella dipendenza dell’altro e di perdere la propria individualità. Fondamentale è saper gestire la conflittualità e sapere che la dipendenza crea una situazione di lotta in cui uno dei due deve cedere e sottomettersi all’altro. Se si entra nella dimensione della vendetta si fa male a chi ci sta vicino, ma anche a noi stessi; essa può essere rappresentata da una freccia con due punte, in cui una uccide l’altro e la seconda noi stessi.
Le disfunzioni sessuali si suddividono in:
– disturbi del desiderio sessuale: si distinguono tra disturbo da desiderio sessuale ipoattivo, dove si ha carenza o assenza di fantasie ed impulsi sessuali, e disturbo da avversione sessuale, in cui vengono evitati anche i contatti sessuali con il partner;
– disturbi dell’eccitazione sessuale: si distinguono tra disturbo dell’eccitazione sessuale maschile e quello femminile, un tempo definiti impotenza e frigidità. Il primo si riferisce all’impossibilità del soggetto di raggiungere o mantenere un’erezione adeguata fino al completamento dell’attività sessuale, il secondo all’incapacità di provare o conservare fino al completamento dell’attività sessuale un’adeguata risposta di eccitazione sessuale. L’impotenza viene detta primaria, se colui che ne soffre non è mai stato in grado di avere rapporti sessuali, secondaria, se chi ne soffre è riuscito a sperimentare il rapporto sessuale prima che il disturbo sia insorto. Selettiva se l’impotenza compare solo con una determinata partner e non con altre, totale se la mancanza di erezione è completa. Il termine anafrodisia indica la mancanza di desiderio sessuale, l’anedonia sessuale, invece, la difficoltà di godere nei rapporti sessuali.;
– disturbi dell’orgasmo: si distinguono tra disturbo dell’orgasmo femminile, maschile ed eiaculazione precoce. Il primo e il secondo riguardano il ritardo o l’assenza dell’orgasmo dopo una fase di eccitazione sessuale normale, nel terzo il soggetto eiacula a seguito di una minima stimolazione sessuale prima, durante o poco dopo la penetrazione e prima che il soggetto la desideri;
– disturbi da dolore sessuale: si distinguono tra dispareunia, in presenza di dolore genitale ricorrente o persistente prima e durante il rapporto, e vaginismo, caratterizzato da spasmi involontari della vagina che interferiscono con il rapporto sessuale tanto da renderlo impossibile. Secondo alcuni autori nel vaginismo la donna inconsciamente desidera negare a se stessa e al partner il piacere sessuale. Spesso nel caso delle disfunzioni sessuali, il manifestarsi di un sintomo potrebbe generare nel soggetto ansia anticipatoria, ossia la paura di non riuscire, che finirebbe con l’avere come risultato l’insuccesso, come accade ad esempio per l’impotenza.
Se senti di avere delle difficoltà o un disturbo sessuale, valuta la possibilità di rivolgerti agli esperti del Centro Psicologia Insieme, che possono aiutarti, elaborando le emozioni e i vissuti, a risolvere il problema e a diminuire il disagio che vivi.
Dott.ssa Valentina Calzi